Materiale musicale
Legrenzi, Giovanni
Casoni di Mussolente : Oficina musicum, stampa 2010
Abstract/Sommario: Il primo approccio di Giovanni Legrenzi alla stampa musicale avvenne nel 1654, all’età di ventotto anni. Egli si affida allo stampatore veneziano Alessandro Vincenti per editare la propria «opera prima»: i Concerti musicali per uso di chiesa, dedicati al conte vescovo di Parma Carlo Nembrini. La scelta di esordire nel genere sacro è probabilmente collegata al suo incarico di organista a S. Maria Maggiore, che deteneva dall’estate del 1645, oltre a quello di «cappellano semplice» conseg ...; [Leggi tutto...]
Il primo approccio di Giovanni Legrenzi alla stampa musicale avvenne nel 1654, all’età di ventotto anni. Egli si affida allo stampatore veneziano Alessandro Vincenti per editare la propria «opera prima»: i Concerti musicali per uso di chiesa, dedicati al conte vescovo di Parma Carlo Nembrini. La scelta di esordire nel genere sacro è probabilmente collegata al suo incarico di organista a S. Maria Maggiore, che deteneva dall’estate del 1645, oltre a quello di «cappellano semplice» conseguito nel 1651, il medesimo anno in cui divenne sacerdote. Dal frontespizio dell’edizione si evince la sua appartenenza all’Accademia degli Eccitati di Bergamo, a significare che durante il soggiorno nella città orobica, che si concluderà nel 1656, egli ebbe modo di conseguire riconoscimenti anche al di fuori dell’ambiente ecclesiastico in cui operava. Il titolo «Accademico Eccitato», sempre associato a quello di organista della basilica, si legge anche sui frontespizi delle altre due raccolte di musiche edite – entrambe nel 1655 – durante il suo servizio in S. Maria Maggiore, ossia le Sonate a due e tre op. 2 (1655) e l’Harmonia d’affetti devoti op. 3, stampate a Venezia rispettivamente dal Magni e dal Vincenti. Lasciata Bergamo, i successivi frontespizi recheranno traccia dei nuovi incarichi e istituzioni, come le opp. 5-8, che lo dichiareranno maestro di cappella dell’Accademia dello Spirito Santo di Ferrara.
I Concerti musicali op. 1 si articolano in otto composizioni per voci, due violini concertanti, e basso continuo; organico, quello strumentale, che ad libitum può (e possibilmente deve) essere integrato sia nei registri acuti che in quelli gravi. Dapprima una Messa breve (Kyrie, Gloria, Credo) a quattro voci e strumenti, quindi sei mottetti su testi salmodici e uno sui versetti del Magnificat. La raccolta, a causa anche dell’organico, appartiene al genere definito dalla musicologia anglosassone «Small-scale Church Music», particolarmente praticato nel Nord Italia del XVII secolo. Legrenzi sceglie di musicare testi per due momenti particolarmente significativi della liturgia cattolica, pensando alla loro fruizione negli ambienti ecclesiastici e alle esigenze professionali dei maestri di cappella. Egli tratta sia la massima espressione della liturgia, con le prime parti dell’Ordinarium Missae, sia la Liturgia delle Ore con i sei salmi e il Magnificat, consentendo così l’allestimento di un vespro. Ovviamente i salmi e il Magnificat sono le strutture portanti del vespro, che di norma si apre con il versetto Deus in adjutorium, incornicia ciascun salmo con un’antifona, e fa precedere il Magnificat da un versicolo e da un’antifona; canti, antifone e versicoli, che vengono recuperati dal vasto patrimonio della monodia gregoriana, e che attribuiscono al vespro la fisionomia della destinazione liturgica. In questo caso cinque dei sei salmi musicati (109-112, 116) sono quelli del Commune Confessoris Pontificis in primis Vesperis, al quale appartengono pure gli inserti monodici. [testo di Francesco Passadore tratto da www.oficinamusicum.org]