Monografia a stampa
Sommacampagna (Vr) : Cierre, c2002
Abstract/Sommario: Il trasferimento in massa di manodopera dell'alleato fascista italiano all'agricoltura e soprattutto all'industria bellica tedesche, dal 1938, è il primo grande esperimento di completa pianificazione dall'alto di migrazioni di manodopera in Europa. Resta un fenomeno da indagare e capire quell'operazione pensata e gestita da ingegneri e economisti di Hitler, in collaborazione col subalterno apparato fascista. Solo dieci anni dopo la guerra, verrà ripreso (e continua tutt'ora) dai pianif ...; [Leggi tutto...]
Il trasferimento in massa di manodopera dell'alleato fascista italiano all'agricoltura e soprattutto all'industria bellica tedesche, dal 1938, è il primo grande esperimento di completa pianificazione dall'alto di migrazioni di manodopera in Europa. Resta un fenomeno da indagare e capire quell'operazione pensata e gestita da ingegneri e economisti di Hitler, in collaborazione col subalterno apparato fascista. Solo dieci anni dopo la guerra, verrà ripreso (e continua tutt'ora) dai pianificatori di nuovi progetti di grande sviluppo industriale e urbanistico. Fino al 1945 tocca in modo significativo le province settentrionali del Veneto e il Friuli: terre da cui tradizionalmente emigra manovalanza oltralpe. La semi-schiavizzazione di decine di migliaia loro e il loro coinvolgimento forzato nel destino di una colossale macchina produttiva per il dominio militare, è qui raccontata con toni drammatici da testimoni veneti e friulani, tornati fortunosamente da quella tragica esperienza.