Monografia a stampa
Galzerano, Giuseppe
Casalvelino Scalo (Sa) : Galzerano, 1998
Abstract/Sommario: Per sfuggire alla sanguinaria repressione scatenata dalla magistratura e dalla polizia borbonica, sette insorti della rivolta del Cilento del 1828 - dopo avventuroso viaggio su una barca di fortuna dirottata - riuscirono a rifugiarsi in Corsica. Antonio Galotti, carbonaro e filadelfo, fu il principale organizzatore dell'insurrezione. Con l'accusa di delitti comuni, il governo napoletano ne chiese l'estradizione; condanato dalla Francia per debiti, mentre sconta la pena, nottetempo, fu ...; [Leggi tutto...]
Per sfuggire alla sanguinaria repressione scatenata dalla magistratura e dalla polizia borbonica, sette insorti della rivolta del Cilento del 1828 - dopo avventuroso viaggio su una barca di fortuna dirottata - riuscirono a rifugiarsi in Corsica. Antonio Galotti, carbonaro e filadelfo, fu il principale organizzatore dell'insurrezione. Con l'accusa di delitti comuni, il governo napoletano ne chiese l'estradizione; condanato dalla Francia per debiti, mentre sconta la pena, nottetempo, fu incatenato e condotto a Napoli, dove lo attendeva il boia. L'azione di polizia in uno stato straniero calpestò e offese gli inviolabili diritti di sovranità territoriale e di ospitalità della Francia, provocando un'immediata protesta contro il governo di Napoli. In un processo farsa Galotti fu condannato a morte, pena commutata, dopo numerose proteste internazionali, in dieci anni di relegazione. Nel 1830 il governo borbonico si vide infine costretto a restituire alla Francia il rivoluzionario, accolto da manifestazioni di grande simpatia.