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  • Soggetto: Eichmann, Adolf - Processo - 1961
Elementi trovati: 4
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Copertina  La banalità del male : Eichmann a Gerusalemme
Monografia a stampa Monografia a stampa
Arendt, Hannah
La banalità del male : Eichmann a Gerusalemme / Hannah Arendt ; traduzione di Piero Bernardini
Milano : Feltrinelli, 2003
Abstract/Sommario: Otto Adolf Eichmann, figlio di Karl Adolf e di Maria Schefferling, catturato in un sobborgo di Buenos Aires la sera dell'11 maggio 1960, trasportato in Israele nove giorni dopo e tradotto dinanzi al Tribunale distrettuale di Gerusalemme l'11 aprile 1961, doveva rispondere di 15 imputazioni. Aveva commesso, in concorso con altri, crimini contro il popolo ebraico e numerosi crimini di guerra sotto il regime nazista. L'autrice assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per i ...; [Leggi tutto...] Otto Adolf Eichmann, figlio di Karl Adolf e di Maria Schefferling, catturato in un sobborgo di Buenos Aires la sera dell'11 maggio 1960, trasportato in Israele nove giorni dopo e tradotto dinanzi al Tribunale distrettuale di Gerusalemme l'11 aprile 1961, doveva rispondere di 15 imputazioni. Aveva commesso, in concorso con altri, crimini contro il popolo ebraico e numerosi crimini di guerra sotto il regime nazista. L'autrice assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per il "New Yorker", sviscera i problemi morali, politici e giuridici che stanno dietro il caso Eichmann. Il Male che Eichmann incarna appare nella Arendt "banale", e perciò tanto più terribile, perché i suoi servitori sono grigi burocrati.
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    Copertina  La banalità del male : Eichmann a Gerusalemme
    Monografia a stampa Monografia a stampa
    Arendt, Hannah
    La banalità del male : Eichmann a Gerusalemme / Hannah Arendt ; traduzione di Piero Bernardini
    Milano : Feltrinelli, 2014
    Abstract/Sommario: Otto Adolf Eichmann, figlio di Karl Adolf e di Maria Schefferling, catturato in un sobborgo di Buenos Aires la sera dell'11 maggio 1960, trasportato in Israele nove giorni dopo e tradotto dinanzi al Tribunale distrettuale di Gerusalemme l'11 aprile 1961, doveva rispondere di 15 imputazioni. Aveva commesso, in concorso con altri, crimini contro il popolo ebraico e numerosi crimini di guerra sotto il regime nazista. L'autrice assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per i ...; [Leggi tutto...] Otto Adolf Eichmann, figlio di Karl Adolf e di Maria Schefferling, catturato in un sobborgo di Buenos Aires la sera dell'11 maggio 1960, trasportato in Israele nove giorni dopo e tradotto dinanzi al Tribunale distrettuale di Gerusalemme l'11 aprile 1961, doveva rispondere di 15 imputazioni. Aveva commesso, in concorso con altri, crimini contro il popolo ebraico e numerosi crimini di guerra sotto il regime nazista. L'autrice assiste al dibattimento in aula e negli articoli scritti per il "New Yorker", sviscera i problemi morali, politici e giuridici che stanno dietro il caso Eichmann. Il Male che Eichmann incarna appare nella Arendt "banale", e perciò tanto più terribile, perché i suoi servitori sono grigi burocrati.
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      Copertina  Eichmann
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      Eichmann : processo alla "soluzione finale" / Giulia Baj, Tullio Scovazzi
      Milano : Solferino, 2021
      Abstract/Sommario: Sessant'anni fa iniziava a Gerusalemme un processo destinato a passare alla storia. L'imputato è Ricardo Klement, un emigrato tedesco che, a quindici anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, un'unità del Mossad, il servizio segreto israeliano, ha catturato clandestinamente a Buenos Aires (in un'operazione che scatenerà una crisi diplomatica internazionale). Klement è in realtà il falso nome dietro cui si cela Adolf Eichmann, l'ufficiale nazista responsabile del trasporto verso lo ...; [Leggi tutto...] Sessant'anni fa iniziava a Gerusalemme un processo destinato a passare alla storia. L'imputato è Ricardo Klement, un emigrato tedesco che, a quindici anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, un'unità del Mossad, il servizio segreto israeliano, ha catturato clandestinamente a Buenos Aires (in un'operazione che scatenerà una crisi diplomatica internazionale). Klement è in realtà il falso nome dietro cui si cela Adolf Eichmann, l'ufficiale nazista responsabile del trasporto verso lo sterminio di milioni di ebrei che Israele intende giudicare. Il suo processo, inaugurato a Gerusalemme l'11 aprile 1961, viene ricostruito nel dettaglio in queste pagine, dove numerosi testimoni e documenti aiutano a mettere a fuoco la figura e il ruolo dell'imputato mentre emerge sullo sfondo il vero significato della "soluzione finale". Nonostante il tentativo di Eichmann di passare per un insignificante burocrate, la condanna sarà la morte.
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        Copertina  Il processo Eichmann
        Monografia a stampa Monografia a stampa
        lipstadt, deborah e.
        Il processo Eichmann / Deborah E. Lipstadt ; traduzione di Maria Lorenza Chiesara
        Torino : Einaudi, c2014
        Abstract/Sommario: L'11 aprile 1961 il teatro di Beit Ha'am, a Gerusalemme, era gremito. Più di settecento persone riempivano la sala per il processo intentato ad Adolf Eichmann, accusato di essere il principale ufficiale operativo della "soluzione finale". I giornali di tutto il mondo riportavano notizie sull'evento. Le reti televisive americane mandavano in onda trasmissioni speciali. Non si trattava del primo processo per crimini di guerra nazisti. Eppure c'erano più giornalisti a Gerusalemme di quant ...; [Leggi tutto...] L'11 aprile 1961 il teatro di Beit Ha'am, a Gerusalemme, era gremito. Più di settecento persone riempivano la sala per il processo intentato ad Adolf Eichmann, accusato di essere il principale ufficiale operativo della "soluzione finale". I giornali di tutto il mondo riportavano notizie sull'evento. Le reti televisive americane mandavano in onda trasmissioni speciali. Non si trattava del primo processo per crimini di guerra nazisti. Eppure c'erano più giornalisti a Gerusalemme di quanti ne fossero andati a Norimberga. Per quale motivo questo processo era diverso da quello condotto dai tribunali di Norimberga, dove erano state processate figure molto più in vista della gerarchia nazista? Mentre il mondo continua a confrontarsi con la realtà del genocidio nazista e a riflettere sul destino di coloro che sono sopravvissuti, il processo Eichmann è divenuto una pietra di paragone per i giudizi successivi, un'impalcatura legale, morale e giudiziaria per confrontarsi con il male nella sua forma più incomprensibile. Deborah E. Lipstadt riesce a raccontarlo contemperando un'avvincente capacità narrativa con una sicura prospettiva storiografica. Lipstadt svincola il processo Eichmann dalla polarizzante presenza di Hannah Arendt, senza ignorarla, ma recuperando alcuni aspetti essenziali della vicenda: da un lato il risveglio, tardivo, della consapevolezza mondiale nei confronti dell'ampiezza della Shoah; dall'altra l'essere un momento nodale della storia di Israele.
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