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Copertina  L'altra Marcinelle
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rossini, daniele
L'altra Marcinelle : dalle grandi tragedie sul lavoro alla lunga catena di vittime della silicosi / Daniele Rossini ; [ha collaborato Angela Farina per le ricerche e le trascrizioni dei testi]
Bruxelles : Patronato ACLI Belgio, stampa 2006
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    Copertina  La catastròfa : Marcinelle 8 agosto 1956
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    di stefano, paolo
    La catastròfa : Marcinelle 8 agosto 1956 / Paolo Di Stefano
    Palermo : Sellerio, c2011
    Abstract/Sommario: "Ma alla fine abbiamo mandato giù papà al cimitero, mentre noi abbiamo rimasto qui in Belgio e non ce l'ho mai domandato alla mamma, che ora ha novantasei anni, perché ha voluto prendere questa decisione di non muoversi più dal Belgio". Il messaggio più scomodo che viene, in queste pagine, dalle parole dei superstiti è che essi furono e si sentirono orfani non solo della miniera ma, una seconda volta, orfani della patria. Marcinelle, Belgio, 8 agosto 1956, la Catastròfa (nell'espressio ...; [Leggi tutto...] "Ma alla fine abbiamo mandato giù papà al cimitero, mentre noi abbiamo rimasto qui in Belgio e non ce l'ho mai domandato alla mamma, che ora ha novantasei anni, perché ha voluto prendere questa decisione di non muoversi più dal Belgio". Il messaggio più scomodo che viene, in queste pagine, dalle parole dei superstiti è che essi furono e si sentirono orfani non solo della miniera ma, una seconda volta, orfani della patria. Marcinelle, Belgio, 8 agosto 1956, la Catastròfa (nell'espressione metà dialetto metà francese) è l'incendio scoppiato a 975 metri sottoterra in una miniera del distretto carbonifero di Charleroi. 262 morti, 136 immigrati italiani, caduti per un banale accidente ma uccisi soprattutto dall'imprevidenza premeditata, dalla mancanza di misure protettive e dalla disorganizzazione. Al di fuori delle celebrazioni rituali, la tragedia di Marcinelle è caduta in un colpevole oblio: questo libro la racconta, riportando alla memoria l'epica spesso dolorosa della nostra emigrazione. Una sorta di romanzo-verità, a mezzo secolo di distanza, che non usa altre parole se non quelle ricche di fervore delle vittime e quelle avare dei documenti ufficiali di raggelante insensibilità.
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      Copertina  Le catastrofi del fordismo in migrazione
      Seriale a stampa Seriale a stampa
      ricciardi, toni
      Le catastrofi del fordismo in migrazione / a cura di Toni Ricciardi e Sandro Cattacin
      Roma : Centro Studi Emigrazione, 2014
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        Copertina  I due volti della morte nera : morire di carbone in Belgio
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        basso, walter
        I due volti della morte nera : morire di carbone in Belgio / Walter Basso
        Camposampiero (Pd) : Scantabauchi, 2015
        Abstract/Sommario: La morte nera è un mostro che vive nelle miniere di carbone. Ha una doppia personalità omicida: una è quella violenta che, ha ucciso tanti uomini in incidenti di miniera, per crolli, incendi, esplosioni di grisou, come lo zio dell’autore, sepolto vivo a soli trentatre anni; l’altra è quella paziente che ha ammazzato decine di migliaia di minatori, tra i quali il padre dello stesso autore, soffocato dalla silicosi in ospedale dopo anni di sofferenze. Tutto è partito nel 1946, subito dop ...; [Leggi tutto...] La morte nera è un mostro che vive nelle miniere di carbone. Ha una doppia personalità omicida: una è quella violenta che, ha ucciso tanti uomini in incidenti di miniera, per crolli, incendi, esplosioni di grisou, come lo zio dell’autore, sepolto vivo a soli trentatre anni; l’altra è quella paziente che ha ammazzato decine di migliaia di minatori, tra i quali il padre dello stesso autore, soffocato dalla silicosi in ospedale dopo anni di sofferenze. Tutto è partito nel 1946, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando Italia e Belgio firmarono un Protocollo (braccia in cambio di carbone), che provocò un esodo di proporzioni bibliche di giovani, spesso seguiti dalle loro famiglie, dal Veneto e da altre regioni italiane. Giovani questi che, per la propria sopravvivenza e quella delle loro famiglie, scesero nei neri pozzi venendo decimati dagli incidenti e dalla silicosi, fino alla definitiva chiusura delle miniere belghe nel 1963. Una storia questa che oggi tende ad essere rimossa, per le implicazioni politico-economiche, che investono di gravi responsabilità entrambi i paesi contraenti quel famigerato patto. Walter Basso ha voluto riproporla questa storia con I due volti della morte nera, che ne ricostruisce crudelmente le vicende, affidandosi ai propri ricordi personali – fino all’età di cinque anni ha abitato ad Anderlues in provincia di Hainault dove il padre e lo zio lavoravano come minatori al fondo in due diverse miniere del bacino carbonifero di Charleroi – ma anche ai documenti storici (foto, articoli di giornali, lettere) per cercare di far luce sulle condizioni di vita e di lavoro dei minatori, e sulle cause di tanti incidenti, come la strage di Marcinelle del 9 agosto 1956. Dal tono accorato nel descrivere le drammatiche vicissitudini famigliari, l’autore passa così ad un tono cronachistico, ma non meno partecipe, nel descrivere la situazione generale dei minatori in Belgio. L’ultima parte raccoglie le testimonianze dei sopravvissuti e dei loro cari, tante voci diverse che parlano però una lingua comune, quella di indicibili sofferenze e sacrifici affrontati unicamente per dare pane e dignità ai loro figli.
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          Copertina  Fumo nero : Marcinelle 1956-2006
          Monografia a stampa Monografia a stampa
          cecchini, paola
          Fumo nero : Marcinelle 1956-2006 / Paola Cecchini
          [Ancona] : Regione Marche, 2006
          Abstract/Sommario: La storia dei nostri connazionali nelle miniere belghe dell’ultimo dopoguerra, fino alla tragedia mineraria del Bois du Cazier a Marcinelle.
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            Copertina  Marcinelle, 1956 : quando la vita valeva meno del carbone
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            ricciardi, toni
            Marcinelle, 1956 : quando la vita valeva meno del carbone / Toni Ricciardi ; con un capitolo di Annacarla Valeriano sulla tragedia tra cronaca, documenti e immagini
            Roma : Donzelli, 2016
            Abstract/Sommario: Marcinelle è comunemente riconosciuta come la catastrofe per antonomasia degli italiani all'estero. Non fu la prima né l'ultima, ma rappresenta uno dei tasselli più dolorosi del variegato mosaico della migrazione italiana nel mondo. L'incendio nella miniera di Marcinelle, avvenuto l'8 agosto 1956 - nel quale morirono 262 lavoratori di dodici nazionalità, tra cui 136 italiani -, non costituì solo l'ennesimo tributo di migranti allo sviluppo economico europeo, ma anche il momento più dra ...; [Leggi tutto...] Marcinelle è comunemente riconosciuta come la catastrofe per antonomasia degli italiani all'estero. Non fu la prima né l'ultima, ma rappresenta uno dei tasselli più dolorosi del variegato mosaico della migrazione italiana nel mondo. L'incendio nella miniera di Marcinelle, avvenuto l'8 agosto 1956 - nel quale morirono 262 lavoratori di dodici nazionalità, tra cui 136 italiani -, non costituì solo l'ennesimo tributo di migranti allo sviluppo economico europeo, ma anche il momento più drammatico di un'intera epopea migratoria. Alla faticosa ricerca di un nuovo assetto istituzionale e in una condizione di incertezza totale sul proprio futuro, l'Italia, fin dal 1946, aveva gettato le basi organizzative di uno dei più imponenti sistemi di esportazione di manodopera che la recente storia occidentale ricordi. Le piazze e i bar dei paesini, da Nord a Sud, furono tappezzati di manifesti rosa che incitavano a partire per le miniere del Belgio. Parallelamente ai centri di emigrazione, si sviluppò anche la rete dei trafficanti di migranti. Regolari o irregolari, l'importante era che fossero tanti, un esercito chiamato a combattere la "battaglia del carbone", scavando nelle viscere della terra quella risorsa necessaria al rilancio economico dell'Europa. Molti, dopo i primi mesi, rimpatriarono o furono arrestati per il rifiuto di sottostare alle condizioni disumane su cui Bruxelles e Roma si erano accordate. [www.biblioteche.leggeresrl.it]
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              Copertina  Via Crucis [DOCUMENTARIO]
              Materiale filmico Materiale filmico
              taffarel, giuseppe
              Via Crucis [DOCUMENTARIO] / [regia di] Giuseppe Taffarel
              Abstract/Sommario: Nel documentario Taffarel approfondì il tema della silicosi che ha colpito centinaia di emigranti bellunesi nelle miniere dell'Europa settentrionale. Lo fece grazie alla testimonianza di un bambino che ogni giorno rimaneva per ore sulla tomba del padre di cui non aveva memoria. La poesia del racconto si scontra, volutamente, con la cruda inchiesta sociale riguardante la malattia e il suo decorso, quasi sempre mortale, dei numerosi bellunesi, ex-emigrati, protagonisti del documentario.
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