Monografia a stampa
Nielsen, Niels Peter
Milano : Franco Angeli, c2004
Abstract/Sommario: Sappiamo che il nazionalsocialismo fu un fenomeno più insidioso di quanto si immagini comunemente, più accattivante, più plausibile. Sappiamo che le barriere fra "noi" e "loro" non sono tanto massicce quanto ci piacerebbe supporre. Sappiamo che esistono inquietanti parallelismi fra quei tempi e i nostri. Sappiamo dell'esistenza di una zona circoscritta di mortale spietatezza sepolta e dissociata in molte persone. Se dal punto di vista storico si può forse reputare l'avvento del nazismo ...; [Leggi tutto...]
Sappiamo che il nazionalsocialismo fu un fenomeno più insidioso di quanto si immagini comunemente, più accattivante, più plausibile. Sappiamo che le barriere fra "noi" e "loro" non sono tanto massicce quanto ci piacerebbe supporre. Sappiamo che esistono inquietanti parallelismi fra quei tempi e i nostri. Sappiamo dell'esistenza di una zona circoscritta di mortale spietatezza sepolta e dissociata in molte persone. Se dal punto di vista storico si può forse reputare l'avvento del nazismo un fenomeno unico e irripetibile, questa valutazione non è altrettanto possibile sul versante psichico, se consideriamo "Hitler" come l'espressione di una condizione mentale esistente in molte persone.
Nel tentativo di affrontare, attraverso la competenza critica del metodo psicoanalitico, l'enigma di come una parte di un popolo di "poeti e pensatori" si sia trasformato in un popolo di "giudici e di boia", viene indicata una traiettoria di pensiero che, partendo da una forma di educazione alienante, prende in considerazione la violenza sottesa all'ubbidienza, la distorsione dell'identità, la complessa fenomenologia del mondo della menzogna, la corruttibilità del Super io, l'espansione dell'Ideale dell'Io. Ne deriva un'organizzazione psichica che dispone di una logica e di un sistema mentale doppi che si interseca con la negazione delle differenze e si dispiega nel diniego perverso della realtà dando luogo alla costellazione del mondo alla rovescia.
Sottolineando l'influenza di quest'ultima nell'ambito filosofico, sociale, politico e nel campo della letteratura e delle arti figurative viene proposta l'ipotesi dell' universo mentale nazista, una struttura in grado di autorizzare la violenza, senza che sia esperita come tale, ieri come forse oggi.